TITOLO: "Elantris"
AUTORE: Brandon Sanderson
CASA EDITRICE: Fanucci Editore @fanucci.editore
Finalmente è arrivato il fatidico momento in cui anche io ho letto qualcosa del famigerato Sanderson e ho pensato di iniziare da un libro considerato autoconclusivo e che mi ha incuriosito tantissimo per la sua trama, ovvero proprio "Elantris".
Erano anni che lo tenevo d'occhio e dopo averlo ricevuto in regalo anni fa, questa è stata l'estate in cui finalmente l'ho letto... e non avrei potuto fare scelta migliore. 🩵
È un libro veramente unico ed anche se si tratta di un fantasy, in esso ho trovato molta più realtà di quella che nornalmente ci si può immaginare.
Ma andiamo un passo alla volta: perché ho aspettato tanto? Perché credevo fosse un libro molto impegnativo, la cui lettura richiedesse la giusta attenzione, ma voglio rassicurare tutti coloro che magari potevano avere la mia stessa perplessità. Non è così. O meglio, è una storia veramente ben scritta, estremamente scorrevole e che non si lascia sfuggire dettagli, ma allo stesso tempo non è "appesantita" da troppi tecnicismi, descrizioni dettagliate che posso essere considerate prolisse e fastidiose.
È una storia di grande impatto e che si concentra su tre personaggi principali, dei quali abbiamo i punti di vista che scandiscono la narrazione e i capitoli. Tutti e tre ci mostrano la vicenda da angolazioni diverse e quasi contrapposte, ma che servono a capire bene il quadro della situazione e che soprattutto poi andranno a scontrarsi e intrecciarsi.
Tutto infatti verte su Elantris, una città veramente particolare, che un tempo era stata la casa degli Dei. Un tempo, era bellissima, splendente, un luogo di sapere, magia e di felicità eterna. Ora, dopo 10 anni è solo un luogo di tetra disperazione. I suoi abitanti, colpiti da un'orrenda maledizione, diventano misere creature i cui corpi hanno dimenticato di essere morti e la città diventa la loro tomba. E quella maledizione può colpire chiunque, anche Raoden, il principe ereditario del regno di Arelon.
Egli è un dei tre personaggi chiave di questa storia il quale verrà gettato dentro Elantris e ci mostrerà attraverso i suoi occhi e la sua esperienza cosa rimane di quella città divina e tutti i segreti che sono celati al suo interno.
Altro personaggio chiave è Sarene, la principessa che sarebbe dovuta essere la sposa di Raoden, ma che ora si ritrova a vivere in un regno sconosciuto il suo ruolo di regina vedova, prima ancora del matrimonio. Dovrà tenere testa agli intrighi di corte e politici che stanno riversando impietosamente sul re, ma soprattutto affrontare la minaccia rappresentata da Hrathen. Un sacerdote giunto dal regno ostile di Fjorden per redimere il Paese che sembra essere sull'orlo di un imminente invasione.
La trama mi ha preso fin da subito e la curiosità di scoprire cosa stava accadendo e soprattutto le motivazioni mi hanno sempre tenuta incollata. Ho avuto modo di apprezzare tantissimo l'idea che vi è dietro e penso che Sanderson l'abbia realizzata egregiamente dando vita ad un libro veramente interessante ed immersivo, ma soprattutto con tantissimi parallelismi con la realtà. Infatti, ho apprezzato tantissimo il lato umano di ogni personaggio che sembra poter essere incarnato da ognuno di noi. Questo perché in tutti ci sono lati bui e tutti sono contraddistinti da pregi e difetti: nessuno è perfetto.❤️🩹
In particolar modo ho apprezzato tanto il personaggio di Sarene, il quale nonostante sia donna, non viene stereotipata nel ruolo femminile, fin da subito ci mostra come sappia usare perfettamente il cervello e la sua intelligenza. La sua femminilità emerge proprio per ciò che è, quindi l'insieme di un carattere forte, determinato, con spirito acuto e allo stesso tempo desiderosa di essere apprezzata senza alcun tipo di artificiosità. La reputo davvero uno dei personaggi più belli e che trasmette tantissima empatia.
Nulla da togliere a Raoden che si rivela un personaggio assolutamente carismatico e anche lui non da prova di sé tramite i muscoli, ma sempre con il cervello. Il suo punto di vista è sempre stato quello che leggevo con maggiore avidità di informazioni e che mi ha sempre affascinato!
Molto importante, oltre che interessante, è sicuramente il lato religioso che sta dietro a tutta la vicenda, in quanto nel regno di Arelon ormai, dopo la caduta di Elantris, è difficile tornare a credere in qualcosa di divino e la parola fede ha perso molto del suo significato. Quindi, con l'arrivo di Hrathen, questo sacerdote così devoto e ligio, si va a creare un forte contrasto; ed infatti il suo compito è quello di convertirli così da poterli salvare da qualcosa di veramente catastrofico.
Anche lui è stato un vera scoperta e alla fine mi ha davvero stupita.
Un aspetto che voglio assolutamente sottolineare è quanta importanza si da al potere della propria mente. Ovvero che la forza di ognuno di noi risiede proprio nella nostra testa e che dipende dal nostro atteggiamento la gravosità del problema. E soprattutto, se ognuno di noi riesce a trovare il priprio equilibrio e la propria ragione di vita sicuramente, quella sensazione di vuoto si allontanerà. Questo è il mantra di tutto il libro e che ci insegna Raoden.
In generale, posso solo consigliare un libro del genere a tutti gli amanti del fantasy, specie a coloro che vogliono una storia succulenta in cui ci si sofferma prima a pensare e poi si agisce, in cui i veri valori sono l'amicizia, l'intelletto, la calma e la perseveranza.
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