TITOLO: "La Guerra dei Papaveri"
AUTRICE: R. F. Kuang
CASA EDITRICE: Oscar Mondadori Vault
Primo libro di una trilogia che per quanto mi riguarda, attendeva da troppo tempo sullo scaffale. Questo perché sono stata sempre spaventata dalla mole (ogni libro ha più di 500 pagine) e dal fatto che non fossero libri leggeri nemmeno dal punto di vista del contenuto.
È vero, in questa trilogia non troverete leggerezza, perché è una storia di continuo sacrificio, di guerra in ogni sua sfaccettatura, di tormenti, difficoltà, di scelleratezze, di lotta, di ricerca del potere, di grande dolore. 💔
Mi ha travolta pagina dopo pagina e ho accompagnato la protagonista Rin nell'inferno che è la sua vita, l'ho vista crollare e poi risorgere e poi lottare con le unghie e con i denti. Tutto comincia in maniera graduale mentre deve preparsi per superare uno degli esami più difficili della Cina per entrare nell'accademia militare dell'Impero, poi ogni cosa diventa sempre più complicata e sfiancante una volta che si ritroverà in un mondo che non concepisce la presenza femminile e di coloro che provengono da situazioni di vita umili o povere, ma più semplicemente direi che favorisce solo un determinata tipologia di persone.
Quanta stima ho avuto per Rin, quanto è stato bello leggere di una protagonista così tanto fuori dagli schemi e che tutto quello che ottiene lo fa completamente da sola. Nonostante questo, ho provato anche tanta pena, si, ho provato pena per alcune scelte che ha compiuto... per azioni che ha compiuto. 🥺
Qui arriviamo ad una questione, che è anche l'unico aspetto che mi ha davvero messo in difficoltà con questo libro: il fatto che non ho condiviso e mai potrò condividere delle scelte che ha fatto. Questo, ha creato un punto di crisi in me: come posso amare così tanto un libro e una protagonista senza però condividere alcune sue scelte? Bhe non lo so, ma è il potere di questo libro. 🖤
Vi sto parlando a cuore aperto, io ve lo consiglio e vi sprono a leggerlo, ma allo stesso tempo voglio avvertire del fatto che non ci sarà alcun tipo di "politacally correct", quindi non cercatelo. Non cercate la morale o i "buoni" che sconfiggono i "cattivi", perché, per citare il libro stesso che così spesso cita "L'arte della Guerra" di Sun Tzu:《La guerra non determina chi ha ragione. La guerra determina chi resta》.
E chi resta non è sempre più buono, o più onesto, o più onorevole del suo nemico.
Parlando invece di altri aspetti che reputo meno soggettivi, posso dirvi che la scrittura di questo libro è assolutamente complessa e stimolante, sicuramente ricca di descrizioni, ma soprattutto di riferimenti storici e geografici molto precisi.
Ci sono moltissimi e più che doverosi argomenti politici e militari, in cui magari a volte ho fatto fatica a starci dietro, ma che sono sempre stati utili e mai casuali.
A controbilanciare la parte politica e militare, abbiamo anche un importante lato spirituale/religioso che in questa storia ha un ruolo fondamentale e decisivo soprattutto per la protagonista.
Personalmente ho trovato la Kuang una scrittrice degna di nota, lascia il segno grazie ad una caratterizzazione dei personaggi davvero unica, ma soprattutto attraverso tanti momenti carichi di tensione e sofferenza, mitigati a piccoli e brevi spazzi di speranza.
Non vedo l'ora di leggere i seguiti, questa sicuramente si aggiudicherà un posto fra le trilogie del cuore 🥺❤️
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