TITOLO: "Notte dei Coltelli"
AUTORE: Ian C. Esslemont
CASA EDITRICE: Fanucci Editore
Si tratta del primo libro di una saga High Fantasy composta da 6 volumi che rientrano nell'immenso mondo di Malaz creato da S. Erikson con "I Giardini della Luna".
Esslemont attinge dal prologo per parlarci di una notte in cui vi sarà l'apparizione di una Luna d'Ombra, un evento che si verifica una volta sola nell'arco di una generazione e che minaccia la gente dell'isola di Malaz evocando creature demoniache e presenze oscure. Mentre le fazioni all'interno dell'Impero si preparano alla conquista del Trono imperiale, una creatura antica e potente attacca l'isola. A testimoniare questi eventi catastrofici ci sono Kiska, una giovane e talentuosa ragazza che desidera andarsene dalla città, e Temper, uno stanco veterano. Ognuno di loro avrà un ruolo ben preciso in questo conflitto che determinerà non solo il destino della città di Malaz, ma di tutto l'Impero...
L'idea di base di questa notte di terrore mi è piaciuta tantissimo ed è cio che mi ha spinto a volerlo leggere con le più alte aspettative. Purtroppo ci sono stati alcuni intoppi che hanno reso la lettura non proprio facile e godibile e che ora cercherò di spiegare.
🗡🌊
L'arco narrativo si concentra effettivamente in questa speciale notte fino al mattino seguente. Anche se i punti di vista principali sono quelli di Temper e Kiska, sparsi nel libro ne troviamo altri di personaggi "minori" che ci offrono uno sguardo ancora più a 360° su quanto sta accadendo. Perché ne accadono di cose in una sola notte! Questo aspetto può essere vincente o essere problematico a seconda di come viene utilizzato, perché si può rischiare che questo tempo possa risultare "infinito".
Il problema centrale che ho riscontrato io personalmente nella lettura, il quale penso sia dovuto soprattutto dal fatto di non conoscere la saga principale, è stato quello di non essere riuscita a capire e cogliere tanti aspetti e riferimenti che ci sono.
Quindi, in primo luogo pongo il mio limite di ignoranza della saga principale, ma devo anche menzionare subito dopo una scarsissima presenza di qualunque tipo di chiarimento, semplificazione, spiegazione in questo libro da parte dell'autore.
Ciò che più mi ha frustrato è stato non capire appieno cosa muoveva l'agire dei protagonisti, specie Kiska che doveva essere un "nuovo perosonaggio", ma che ho visto solo come una ragazzina che non riesce in alcun modo a stare ferma e tranquilla, la quale vuole dimostrare qualcosa a chiunque esso sia, basta che venga notata per il suo Talento.
Ipotizzavo anche che ci sarebbe stato un incontro e un incastro con gli avvenimenti vissuti da Temper in quella stessa notte, ma così non è stato.
Per quel che riguarda quest'ultimo, invece, inizialmente mi aveva affascinata molto con tutti i suoi misteri e il suo modo di fare, ma ho terminato il libro senza aver capito bene cosa lo muovesse e con ancora più domande.
Di conseguenza non sono riuscita ad avere una grande empatizzazione con essi, ripeto che sicuramente sono all'oscuro di determinati fatti, però mi sento di dire che l'autore non ha fatto un gran lavoro di caratterizzazione, in generale ho trovato anche i personaggi secondari molto piatti e con atteggiamenti dubbi.
Sicuramente per chi conosce il mondo di Malazan e lo stile di Erikson, sarà facile avventurarsi e godersi anche questa serie; dal mio punto di vista, invece, voglio solo sottilinerare il dispiacere per non aver trovato l'intenzione di poter far interessare e coinvolgere un lettore esterno a questo mondo, così da poter magari leggere la saga principale e andare avanti con questa storia.
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